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X - Il popolo e la Carta de Logu

Clara Murtas. Illustrazioni di Pia Valentinis.

 

Justa e Furatu si amano, ma per sposarsi dovranno lottare perché lei non ha dote; riuscirà forse a portare in casa del marito un piccolo corredo al quale, nei ritagli di tempo, sta lavorando da quando era bambina: qualche telo di canapa, una pezza di lino, sa burra (la coperta) di lana, e due vestiti. Da poco ha cominciato a fare una bella bertula (bisaccia) per Furatu e una coperta da cavallo. Justa è un po’ arrabbiata con lui perché le ha appena annunciato che vuole andare in guerra:

- C’è bisogno di uomini, Justa, per continuare a combattere gli aragonesi, io ho un cavallo, mi sto facendo fare le armi. Appena sono pronte vado a presentarmi.

Lei si asciuga le lacrime e taglia corto:

- Fai come vuoi, ora devo correre a raggiungere gli altri: – andiamo, Bera – dice scura in volto. Le due sorelle corrono in mezzo alla folla e arrivano nella parte della fiera del bestiame dove si sente un vociare acuto.

Un bovaro ha riconosciuto le sue bestie e grida che l’altro non può venderle, gli appartengono e dice che gli sono state rubate:

- Perché dici che sono tue?

- Ecco qui il marchio a fuoco sulla pelle come la legge prescrive.

- Ah! E’ vero, hai ragione – dice il venditore – le bestie sono tue, riprendile e portale a casa, cercheremo il ladro.

- Ma, anche tu: perché avevi comprato questi buoi senza accertarti se quel marchio era del venditore? Lo sai bene che c’è una disposizione:

Capidulu 145 - ordinamus qui sus officialis nostros ciascuno in su officio issoro deppiant quircari donja anno una bolta su bestiamini si est signadu, e se il bestiame non è segnato con il marchio del suo padrone gli ufficiali dovranno sequestrare gli animali in questione giacché si vuole che ogni pastore tenga soltanto bestiame segnato con il marchio proprio.

Lontano sulla collina si vede un pennacchio di fumo; una selva brucia sul colle:

– si vede che qualcuno ha incendiato le stoppie del campo vicino senza tener conto del vento, non lo sanno – dice Bera – che nessuno deve mettere fuoco sino a che non è passata la festa di Santa Maria, e chi lo fa deve pagare 25 lire di multa più il risarcimento del danno. (Capidulu 45)

- Intanto sta bruciando la foresta benedetta, che ci dà la legna per il fuoco, la casa, le navi, e ripara le sorgenti – aggiunge Justa, poi, – corri Bera, ci staranno cercando, se non ci sbrighiamo ci prenderemo un bel po’ di colpi!

Justa pensa con tristezza anche all’altro fuoco che sta consumando la terra e gli uomini d’Arborea: quella guerra che sembra non debba finire mai!