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Il frammento del manoscritto delle Collationes di Cassiano (Toscana, seconda metà del XII sec.)

Giacomo Loi

Il frammento è un bifoglio di pergamena che trasmette i capp. VI, 10-11 e VI, 15-17 delle Collationes (Conferenze) di san Giovanni Cassiano. La discontinuità dei capitoli è dovuta al fatto che questo bifoglio era parte di un quaternione, cioè un fascicolo di quattro bifogli: il bifoglio più interno, che conteneva i capp. VI, 11-15, è andato perduto, così come il resto del libro. Cassiano, che scrive nel V sec., raccoglie ventiquattro conversazioni di edificazione spirituale dirette ai monaci; il VI libro è costituito dalla conferenza dell’abate Teodoro sul martirio. Il libro da cui proviene il frammento conteneva la prima parte dell’opera, verosimilmente i libri I-X.

Un solo copista ha scritto il testo in scrittura carolina, usando l’onciale per mettere in rilievo le lettere ingrandite iniziali di ogni capitolo e la conclusione del sesto libro. L’ortografia è generalmente corretta, salvo qualche errore o oscillazione nell’uso. Notevole la presenza di una parola greca: AmφωθHpωδHξυυ per ἀμφοτεροδέξιοι (‘ambidestri’, termine cui Cassiano attribuisce un significato allegorico). L’amanuense deve avere copiato la parola da un manoscritto che recava tale forma (scorretta, scritta forse sotto dettatura da un copista con poche nozioni di greco: ω per ο, η maiuscola per ε, υ sia per ι che per οι) e la ha adattata alla propria scrittura latina (μ appare come m onciale, α come una A maiuscola).

Il libro fu prodotto probabilmente in Toscana; fu forse portato in Sardegna per un ordine monastico stabilitosi nell’isola o per il clero secolare del giudicato di Arborea. Purtroppo la mutilazione del bifoglio, che comporta la perdita della prima riga e quindi delle dimensioni originarie, assieme alla difficile leggibilità di alcune caratteristiche non permette confronti convincenti con le diverse produzioni monastiche dello stesso periodo; in ogni caso i legami ecclesiastici tra la Toscana (più precisamente Pisa) e la Sardegna spiegano bene questa provenienza. Il tipo di punteggiatura, la scomparsa totale del dittongo ae (sostituito da una e caudata, cioè con una cediglia) e la spezzatura dei tratti della lettera u ci portano nella seconda metà del XII sec.

Il testo presenta però numerosissime scritte successive alla copiatura del testo di Cassiano. In base alla lingua, all’inchiostro e alla tipologia dello scritto possiamo distinguere tre momenti: 1) un lettore di fine XII sec. ha corretto alcuni errori del copista e ha scritto amfoterodexii, la corretta pronuncia della parola greca: evidentemente ha confrontato un altro manoscritto dello stesso testo; 2) in pieno XV sec. un altro lettore ha apposto delle note nei margini e diverse maniculae, cioè piccole mani indicanti un passo interessante, e ha apportato numerose correzioni; 3) al XVI sec. risalgono le note amministrative in catalano e spagnolo; la stessa persona ha tentato di riprodurre una manicula, con un goffo risultato.

La serie dei diversi lettori-annotatori suggerisce che il libro fosse ancora integro a fine ‘400, ma tra gli anni Trenta e Quaranta del ‘500 (come testimoniano altri frammenti) deve essere stato disfatto per fare da custodia agli atti della Concelleria (il consiglio cittadino, organo esecutivo di governo delle città regie sarde, costituito da cinque consiglieri sorteggiati annualmente) di Oristano del 1553-1554. Il codice deve essere stato in possesso di un’istituzione ecclesiastica oristanese, non identificabile, da cui è passata nelle disponibilità della Concelleria.

La vecchia segnatura (6/1553-1554) fa riferimento a un inventario redatto quando ancora il bifoglio era adibito a custodia. Oggi il frammento, restaurato negli anni Novanta, segue la segnatura apposta da G. Mele.

 

Aggiornamento: 11 novembre 2017

 

Tracce bibliografiche

Die ac nocte. I codici liturgici di Oristano, dal Giudicato d’Arborea all’età spagnola, Giampaolo Mele (ed.), AM&D, Oristano, 2009.

Iohannis Cassiani, Conlationes XXIII,  Michaelis Petschenig (ed.), voll. I-II, Vindobonae, 1886-88, (vol. I = CSEL 13; vol. II = CSEL 17).

Luisa D’Arienzo, Le pergamene dell’Archivio Comunale di Oristano (sec. XV-XVII), Antiquarium Arborense-La Memoria Storica, Cagliari, 1995.