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Minima Arborensia 1. Presentazione del sito

 

Eleonora d’Arborea vola nel web. Sa Juighissa, figlia del grande Mariano IV - donna-emblema della plurisecolare civiltà arborense, con capitale Oristano - dopo avere combattuto la Corona d’Aragona, emanato la Carta de Logu, e affascinato nei secoli le menti e i cuori di illustri storici, ma soprattutto le genti della Sardegna, oggi si libra nell’etere informatico, tra link e file. Come? Grazie, all’ISTAR (Istituto Storico Arborense per la Ricerca e la Documentazione sul Giudicato d’Arborea e il Marchesato di Oristano, fondato dal Comune del Tirso).

Scopo del sito Arborensia che state ‘sfogliando’ è offrire una panoramica generale della civiltà storica e culturale di Oristano nei secoli XI-XIX.

L’antica capitale arborense è un paradigma della Sardegna sotto diversi aspetti. Sita al centro dell’Isola – grazie ai suoi territori giudicali, tra mare e monti, pianure e altopiani, fiume e lagune, e in virtù della sua antica civiltà - compendia in buona parte il volto storico e geografico della intera Sardegna. E nel Trecento, col grido Arborea! assurse al ruolo di guida della nació sardesca in guerra contro la Corona d’Aragona.

Arborensia, quindi: in latino, “cose” dell’Arborea. E tra le “cose” insigni brilla ovviamente la Carta De Logu (ma non solo…).

La mappa del sito, consultabile all’interno, è eloquente: i testi spaziano – su diversi livelli organizzati - tra sezioni distinte, che interessano di volta in volta il cittadino ignaro di storia, lo studioso accademico, l’alunno delle scuole elementari, e l’aficionado, già informatissimo per conto suo. Percorsi storiografici - pubblicati o in corso di pubblicazione – verranno giustapposti anche per rispecchiare i vari orientamenti culturali.

Gli Autori coinvolti (una trentina al nastro di partenza) sono tutti studiosi con collaudata esperienza di ricerca, ma anche giovani esordienti con talenti precisi per lo studio e la comunicazione.

Una redazione e un autorevole comitato scientifico mi affiancherà per consigli, correzioni, spunti, rielaborazioni editoriali varie. Una programmazione lungimirante garantisce materiali per un triennio, ma in progress verranno inseriti aggiornamenti, e chicche inedite.

Il giorno festoso in cui inauguriamo il sito, il pensiero corre anche a carissimi amici dell’Istar, che ci hanno lasciato, in particolare Rafael Conde y Delgado de Molina, Sante Bortolami, Roberto Coroneo, che tanto hanno contribuito alla fortuna scientifica e culturale della nostra benemerita istituzione.

Res non verba, «fatti, non parole»: così ammonisce l’epigrafe (che mi piace citare spesso) di una monumentale collezione dei più antichi codici musicali europei.

È un nobile scopo - al contempo scientifico ed etico - pubblicare e divulgare le fonti storiche, di qualsiasi natura, con pura abnegazione critica. Di certo, le imponenti personalità di Mariano IV, di Eleonora d’Arborea, continueranno ad accendere severe ricerche specialistiche, nonché la fantasia di brillanti scrittori e artisti, ma soprattutto alimenteranno sempre la passione storica e civile di tutti i Sardi, che nell’ultimo scorcio del secolo XIV, uniti dalla Juighissa, durante la guerra contro i catalano-aragonesi, come compatta nació sardescha, giunsero a un passo dall’indipendenza.

Oggi Barcellona reclama a Madrid uno status giuridico e politico indipendente. Oltre seicento anni or sono era Oristano – con Mariano IV ed Eleonora, e tutte le genti sarde  - a pretendere, senza sconti, piena libertà a Barcellona, allora superba capitale della potente confederazione dei regni della Corona d’Aragona. Storia e cronaca nell’Europa e nel Mediterraneo si intrecciano, in questo scorcio del secolo XXI, in un complesso garbuglio di eventi locali e internazionali (e loro capovolgimenti), con sviluppi non di rado imprevedibili.

Arborensia, con strumenti mirati e narrazioni variegate, intende raccontare il Giudicato e la storia di Oristano con ritmo pulsante, polifonico, a più voci (anche dissonanti, purché sempre legate - senza furore iconoclastico - all’onesta e limpida volontà costruttiva di ricerca e conoscenza delle cose patrie).

Stateci vicini, in questo pathos ed ethos: una passione storica sincera - mista a sensibilità etica autentica - che non intende mai rinunciare alla razionalità critica.

 

Giampaolo Mele

Direttore scientifico ISTAR