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I - La leggenda

Clara Murtas. Illustrazioni di Pia Valentinis.

 

C’era una volta, in Sardegna, una regina talmente saggia e sapiente che tutti dicevano fosse una maga.

Si racconta che, poco prima della sua nascita, un’aquila si fosse posata sul tetto della reggia. Si dice che inutilmente cercarono di scacciarla, e che solo quando nacque la piccola, che fu chiamata Eleonora, l’aquila si levò nel cielo in un trionfale volo.

Diventata regina, Eleonora, si impadronì del castello di Monreale e venne in possesso di una spada magica forgiata con trenta monete d’oro che la rendeva invincibile in battaglia e qualcuno diceva che fosse capace di uccidere o guarire le persone con il solo suo sguardo!

Naturalmente queste sono tutte leggende nate in un tempo in cui non c’erano i giornali, e i fatti più importanti venivano raccontati dai giullari nelle piazze, e dagli anziani nelle sere davanti al focolare; passando di bocca in bocca le notizie si trasformavano, e così le gesta della regina Eleonora si coloravano di magia. Si sussurrava che perfino suo padre, il re Mariano, conoscesse le arti magiche! Questo perché nel medioevo solo pochi sapevano leggere e scrivere, e poiché tutto era ancora avvolto nel mistero, il popolo credeva che conoscere i segreti della terra, degli animali, delle piante, studiare gli astri, i venti e le maree conferisse agli uomini poteri magici.

Il re Mariano studiava molto per dare al popolo leggi sagge: parlava le lingue sarde, conosceva il latino, lo spagnolo-catalano e l’italiano che allora chiamavano toscano.

Certamente, nelle notti serene, alla sua bambina prediletta avrà indicato le stelle, che servivano per orientarsi nei lunghi viaggi allora molto pericolosi, e certo le avrà mostrato come riconoscere le piante e gli animali, e più tardi da giovinetta l’avrà istruita nella falconeria, la caccia con il falco, che era l’unica permessa in quel tempo alle donne…

Noi possiamo solo immaginare tutto questo perché dell’infanzia di Eleonora, la storia, quella dei documenti, ci dice ben poco. Ma una cosa crediamo e la storia ce lo conferma: suo padre le insegnò ad amare la Sardegna e ad averne cura con saggezza.