Nel corso della sua storia lunga circa cinquecento anni (X sec.-1420), nel territorio del Regno di Arborèa sono attestati dalle fonti, dai resti archeologici o dalla toponomastica, circa venti strutture fortificate; a queste andrebbero aggiunte tutte quelle ricadenti nei territori che il Regno di Arborea conquistò fra il XIII e il XIV secolo.
Queste strutture fortificate vanno distinte per cronologia, per tipologia e funzione;infatti, di alcune fortificazioni attestate nel XII secolo, non si hanno più notizie nei secoli successivi (p.e. Arcuentu o Casa di Regno a Cabras), mentre sappiamo con certezza che altri importanti castelli furono edificati nei secoli successivi in relazione alle vicende belliche e alle espansioni territoriali dello stato arborense.
Inoltre, fra le strutture fortificate arborensi possiamo annoverare le fortificazioni cittadine (p.e. di Oristano) e i castelli propriamente detti, a loro volta distinguibili fra residenziali e di controllo del territorio.Questi ultimi avevano la funzione di rappresentare il potere del re o iudice arborense anche in periferia, di controllare il territorio e le vie di comunicazione e, spesso, di vigilare i confini de su logu (lo stato).
Il confine meridionale fu un’area strategica di fondamentale importanza in tutta la storia arborense, prima in contrapposizione al Regno di Càlari, poi ai domini pisani e infine ai catalano aragonesi del Regno di ‘Sardegna e Corsica’. Era vigilato dai castelli di Marmilla (Las Plassas) e Arcuentu (Guspini): il primo controllava anche le ricche risorse granarie della Marmilla e la via di comunicazione tra Campidano e Sarcidano, il secondo le risorse minerarie del guspinese; venne sostituito dal 1275 dal castello di Monreale (Sardara), uno dei pochi castelli residenzialiin Sardegna, dove alloggiarono anche re, regine e principi. Più all’interno c’era il castello di Barumele (Ales).
Il confine orientale con le riottose Barbagie, era vigilato dai misteriosi castelli di Margunulis e Girapala e dagli antichi castelli di Laconi -dove forse ebbero origine le dinastie dei Lacon-, e di Medusa (Samugheo).
Sul confine nord vigilavano i castelli di Brogariu o Monte Santo (Sorradile), Orisetto (Neoneli) e Serla (Norbello); era verosimilmente esistente un luogo fortificato a Ghilarza, laddove nel XIV secolo venne dai catalani edificato un mastio in funzione anti arborense.
Non bisogna, inoltre, dimenticare le fortificazioni cittadine: era fortificata la prima capitale del Regno, Tharros, abbandonata nel 1070 a favore della più sicura Oristano, che già nel Duecento venne circondata da fossato, mura e torri.
Nella seconda metà del Trecento il territorio del Regno di Arborèa comprendeva anche i castelli di Serravalle (Bosa), Montiferru, Goceano (Burgos), Fava (Posada) e, per brevi periodi, quelli di Aquafredda (Siliqua) e Gioiosaguadia (Villamassargia).
Questo articolato sistema difensivo venne smantellato e andò in rovina con la fine del glorioso Regno arborense.
Aggiornamento: 11 novembre 2017
Raimondo Carta Raspi, Castelli medioevali di Sardegna, Cagliari, edizioni della Fondazioneil Nuraghe, Cagliari 1933 (soprattutto pp. 47-64).
Francesco Cesare Casula, Castelli e fortezze, Tavola 40 dell’Atlante della Sardegna, edizioni Kappa, Roma 1977, pp. 109-114 e tavola 40.
Pier Giorgio Spanu -Raimondo Zucca (ed), Castella Arborensia (Oristano, ottobre 2001), Mythos, Oristano 2001.
Foiso Fois, Castelli della Sardegna medioevale, Barbara Fois (ed.), Arkadia, Cagliari 2012 (soprattutto pp. 76-115);
Giovanni Serreli, La frontiera meridionale del Regno giudicale d’Arborea: un’area strategica di fondamentale importanza per la storia medievale sarda in «RiMe. Rivista dell’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea» (4, giugno 2010), pp. 213-220, disponibile su: http://rime.to.cnr.it/2012/index.php?option=com_content&view=article&id=65%3Arinviorivista-n-42010&catid=38%3Anumeri-precedenti&Itemid=63&lang=it [07.06.2013]